Un uomo del XX secolo

Close-up portrait of a woman with curly hair, signaling quiet with a finger on lips.

Ussstica!, gridava anni fa Pier Francesco Loche per sottolineare un complotto ovunque lo vedesse. Oggi, purtroppo, il riferimento torna d’attualità: Marco Affatigato, ex militante neofascista di Ordine Nuovo, uomo dai molti alias e dai molti misteri, è stato trovato morto a Nizza. La polizia francese indaga, il consolato italiano parla (con molta cautela) di suicidio – ma sempre con un bel condizionale davanti, come si usa quando le storie sono troppo grosse per essere scritte in stampatello.

Marco Affatigato è un nome che, nei faldoni della Repubblica, ricorre più spesso di una nota spese della P2: Ustica, Bologna, depistaggi, Mario Tuti, CIA, 007 francesi. C’è tutto. Arrestato, scarcerato, collaboratore “per la difesa atlantica” secondo le sue parole, è stato una di quelle figure che appaiono sempre al margine del disastro, troppo presenti per essere comparse, troppo sfuggenti per essere protagonisti. Eppure il suo nome, seppur sbiadito, è rimasto incollato a molte delle pagine più opache della nostra storia.

Nel 2016 era stato arrestato a Nizza per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita, chiudendo la carriera da eversivo con un curriculum da commercialista disinvolto. Poi la scarcerazione, la Costa Azzurra, e infine il silenzio. Fino a questo venerdì, quando è stato ritrovato senza vita. Un’uscita di scena che arriva senza rivendicazioni, senza biglietti, e con tante domande lasciate aperte come vecchi dossier mai archiviati.

Al Premio Calvi, dove la linea tra suicidio, fatalità e messa in scena è sempre molto sottile, la notizia è stata accolta con un misto di déjà vu e amaro stupore. Perché quando uno dei grandi nomi del sottobosco nero si spegne lontano da casa, e il suo passato resta senza processo né epilogo, allora sì: viene da gridare ancora una volta, con voce incredula… Ussstica!