Il doping del cuoco

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Alexei Zimin, noto come il “Jamie Oliver russo”, è stato trovato morto in un hotel di Belgrado. Dopo aver criticato l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, aveva lasciato la Russia per Londra, dove gestiva il ristorante Zima. Le autorità serbe hanno dichiarato che non ci sono circostanze sospette riguardo alla sua morte, ma un’autopsia è in corso.

Zimin era in Serbia per promuovere il suo libro “Anglomania”, che offre una prospettiva culturale britannica vista da un immigrato, ma probabilmente non aveva chiaro come la Serbia sia un piccolo pezzo di Russia nei Balcani. Amici e colleghi lo ricordano come una persona vivace e talentuosa, capace di cucinare, cantare e scrivere con passione.

Dal Guardian